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[VIDEO] LA PRESERVAZIONE PRIVATA DI GIOCHI ELETTROMECCANICI: Intervista a Federico Croci, Presidente Associazione Spazio Tilt di Bologna

Durante le riprese del documentario, mai realizzato, intitolato Save Computers, sulla preservazione dell’informatica storica, l’elettronica di calcolo e le macchine da gioco, intervistammo Federico Croci, Presidente dell’associazione Spazio Tilt di Bologna, in quella che era allora la loro sede espositiva. Il documentario non fu più realizzato ma queste interviste sono rimaste in archivio per diverso tempo fino a quando abbiamo deciso di proporle come risorse utili e di fondamentale interesse.
Ci auguriamo anche che l’associazione Tilt di Bologna trovi presto una nuova sede o aiuti in tal senso da persone volenterose o istituzioni maggiormente attente.

Intervista a cura di: Simone Pizzi
Riprese: Michele M Salvezza
Produzione: Michela de Paola
Supporto e cooperazione: Alberto Semprini
Supporto redazionale: Carlo Santagostino

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2 pensieri riguardo “[VIDEO] LA PRESERVAZIONE PRIVATA DI GIOCHI ELETTROMECCANICI: Intervista a Federico Croci, Presidente Associazione Spazio Tilt di Bologna

  • NICOLUSSI TULLIO

    Molto gradevole questo spaccato su una associazione un po’ diversa dalla solita collezione privata o quasi. Direi che bisogna dire grazie al signor Croci e ai suoi amici per lo sforzo e la passione che mettono nel preservare uno spaccato di vita sociale di un’epoca che molti di noi ricordano e della quale hanno una inevitabile nostalgia.
    Molto importante è l’aspetto di conservazione, sia delle macchine proprie che degli aspetti documentativi.
    Potreste farne una serie che mostri le macchine di un dato periodo, il funzionamento, le curiosità, etc…
    penso sarebbe una ottima iniziativa per tramandare una piccola ma importante sezione dell’evoluzione elettronica legata ai giochi “da bar” nelle loro varie declinazioni.

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    • Carlo Santagostino

      Grazie Tullio per gli apprezzamenti, purtroppo dobbiamo ricordare che i bellissimi spazi che l’associazione Tilt mostra in questo video non esistono più. Il comune di Bologna ha infatti venduto l’area che era stata concessa in comodato e l’associazione ha dovuto sgomberare i locali che saranno adibiti ad operazioni commerciali. A quanto pare in Italia non si è ancora sensibili a questi temi. Con il nostro lavoro di informazione e condivisione vorremmo portare il nostro contributo per sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere le istituzioni ad appoggiare associazioni come quella di Federico e di tutti quelli che si impegnano per preservare la storia dell’informatica e del videogioco.

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