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9 Luglio 1982: Tron esce nei cinema USA (e il computer non fu più lo stesso)

Tron: un film che ha segnato un’epoca, una vera pietra miliare del cinema (non solo per i nerd) ma più in generale per un’intera generazione di appassionati di computer e videogiochi.
Rappresentò una enorme scommessa, all’epoca, per la Disney affidarsi ad un racconto di questo tipo: la grafica in wireframe, la complicazione dettata dal mix di rappresentazione degli attori e dello scenario virtuale, le continue sfide nel far coincidere tutte le sequenze, rappresentarono un notevole banco di prova per la tecnologia più avanzata dell’epoca divenendo, di fatto, il termine di paragone di molte produzioni in computer graphics successive.

I risultati economici (sia al box-office che per il merchandising) non furono, molto probabilmente, coerenti con le aspettative della Disney: una storia complessa, non per bambini e difficilmente comprensibile per i grandi (di allora) ma che è diventata un vero cult negli anni.

Il mio ricordo, appena uscito dal cinema Manzoni di Milano (avevo 15 anni e due computer Sinclair) è meraviglioso (per il film) e di un fiume di persone sconvolte (in particolare gli adulti).
Persone che faticavano a capire l’idea (ancora oggi affascinante) dell’universo parallelo all’interno dei circuiti; ragazzini (come me) che erano letteralmente galvanizzati all’idea delle corse con le light-cycle.

“Tutto ciò che è visibile deve crescere oltre se stesso ed estendersi nel regno dell’invisibile.”

Tutti si identificavano in Flynn (e nella sua abilità con i videogames), con Tron ed il suo alter-ego umano/creativo e tutti o quasi avrebbero voluto confrontarsi con l’MCP (anche se pochi avrebbero immaginato di dover convivere con Windows 🙂 ).

Abbiamo già affrontato, in passato, in una puntata del podcast il tema del rapporto tra cinema e computer, in particolare riguardo a Tron: il link alla puntata è questo.

Per parlare meglio di Tron, ho scelto di affidarmi alle parole di un amico, Pietro Grandi, autore del libro “Pixar Story – Passione per il futuro tra arte e tecnologia”, [edito da Hoepli editore, 2014] che gentilmente ci ha concesso di pubblicarne alcuni stralci relativi al making di Tron, esperienza di Steven Lisberger, regista e co-autore del soggetto.

Nel 1982 Tron rappresentò la volontà della Disney di mettersi alla prova con qualcosa di completamente diverso attraverso le nuove potenzialità tecnologiche. Lo spunto nacque nel 1976 quando Steven Lisberger, regista e animatore, esaminò un video creato con la computer grafica 3D da una azienda chiamata The Mathematic Applications Group Inc. (MAGI).
Lisberger volle subito costruire un film dedicato al mondo dell’elettronica da cui derivò il nome del film: “elecTRONics”, quindi “TRON”. Come ricorda Lisberger, “Negli anni Settanta ognuno faceva ‘backlit animation’ (processo di animazione utilizzato per creare animazioni con la luce, NdR), così pensai: ‘Se costruissimo un personaggio con questa luce, il nostro guerriero Tron, per l’elettronica?’, e così feci. Il videogioco Pong dell’Atari mi ispirò per costruirne l’ambiente”. All’inizio fece un esperimento utilizzando l’animazione tradizionale e quella backlit, producendo un’introduzione per il suo studio con un personaggio che chiamò “Tron”. Nel giugno 1980 gli studi Disney accolsero con entusiasmo il suo progetto e iniziarono le fasi di sviluppo e di produzione.
L’intenzione di Lisberger era quella di creare una propria commistione tra il mondo reale e uno elettronico e immaginario ma realisticamente possibile. La cosa più complessa fu quella di creare un “look & feel” unico sia per il mondo reale sia per quello elettronico, rendendo tutto omogeneo e integrato proprio come nel film Il mago di Oz (1939) di Victor Fleming, utilizzando tutte le tecniche possibili dell’epoca.

Riguardo al team…

Nei primi mesi del 1981, Lisberger riunì un team di artisti e designer per finalizzare i concept art del film: l’artista fumettista Jean “Moebius” Giraud come scenografo e costumista; Syd Mead, poi anche designer industriale per Blade Runner (1982) di Ridley Scott, che progettò tutti i veicoli compresi gli aeromobili Sark, le light cycle, i tank e la nave solare; Peter Lloyd, che progettò gli ambienti futuristici. Il sound design fu assegnato a Frank Serafine, responsabile del suono in Star Trek (1979) di Robert Wise, poi candidato nel 1983 all’Oscar per il miglior sonoro proprio per Tron (1982).

Infine, più specificatamente riguardo alla costruzione del film:

Circa quindici minuti di film furono costituiti da immagini in movimento generate interamente al computer, mentre duecento scene con sfondi digitali furono create con la backlit animation. Quattro delle più importanti aziende americane di computer grafica si occuparono delle scene più particolari: Digital Effects di New York animò i personaggi di Bit e di Tron nella sequenza dei titoli di apertura; Robert Abel & Associates di Los Angeles fornì l’animazione restante per la sequenza di apertura e il momento in cui Flynn entra nel mondo elettronico; Information International Inc. (Triple-I) costruì l’immagine del computer di MCP e della nave solare; MAGI fornì e accelerò il passo a tutta la produzione e costruì la scena memorabile del film: quella delle light cycle. MAGI utilizzava un processo di simulazione computerizzato chiamato “SynthaVision” che riconosceva le forme geometriche di base degli oggetti solidi con una propria densità, variando le dimensioni e la quantità di queste forme.

Dal punto di vista strettamente retroinformatico, segnalo una citazione su tutte: l’apparizione/cameo di un Apple /// nello studio di Flynn, utilizzato come terminale remoto e con un posizionamento del monitor piuttosto insolito…

Tron Flynn Apple ///

Vi lascio a tre differenti trailer dell’epoca che ho ritrovato in rete; il primo è forse il più ‘dark’:

Il secondo trailer è una versione meno nota e piuttosto curiosa (per la metafora, mai più utilizzata, della tastiera):

Il terzo è forse il più noto e diffuso:

https://www.youtube.com/watch?v=1fSUos8x73I

Sul fronte retroludico, segnalo, tra le tantissime versioni, una versione online per sfide con le light cycle su http://www.xtremetron.com e ovviamente ArmageTron, un gioco multiplayer e multipiattaforme.

Non sarebbe un articolo serio su Tron se non parlasse anche dei game per Intellivision che uscirono contestualmente al film, ecco quindi “Tron Deadly Discs”:

Vi lascio anche alcuni “consigli per gli acquisti”:
Tron in BluRay,
Pixar Story – Passione per il futuro tra arte e tecnologia.

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