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Buon compleanno Apple Newton: 21 anni ben portati per un dispositivo mobile molto innovativo (e sfortunato)

3 Agosto 1993: Apple presenta il primo modello di Newton, un palmare che avrebbe rivoluzionato (in parte) e segnato la strada (in buona parte) nel futuro dei dispositivi mobile.

Apple Newton

Il Newton MessagePad 100, il primo modello di una famiglia di otto modelli, caratterizzati da una forte impronta Apple, dalla possibilità di interpretare, sebbene con molte limitazioni, la scrittura dell’utente (visto che molto dell’input avveniva tramite lo stylus) e di comunicare col resto del mondo con grande semplicità (non sempre realizzata) e grande cura nell’interfaccia utente.

Orientamento portrait (verticale), display monocromatico (ad alta risoluzione – dell’epoca) e connettività (infrarossi, AppleTalk e slot PCMCIA) ne facevano un device da sogno…

Poche idee ma già ben chiare:
– sincronizzazione con Mac e PC (Windows 3.x, all’inizio),
– invio diretto di note, messaggi e grafici tra Newton,
– invio di fax (ancora prioritario al tempo!),
– invio di e-mail (sebbene, all’inizio, si trattasse di servizi proprietari come Compuserve e non di Internet).

Una vita non fortunatissima, quella di Newton che in cinque anni vide esaurirsi la sua parabola passando da costoso ($800) status-symbol per manager a dispositivo per geek (collezionisti).

La tecnologia Newton venne concessa anche in licenza a sviluppatori terzi, che la utilizzarono per fare dispositivi “intelligenti”, come telefoni cellulari evoluti. Il progetto Newton costava troppo e non sembrava in grado nel breve periodo di ripagarsi, Apple cercò dunque di vendere il progetto alla 3Com che, con la divisione Palm, cercava di realizzare un prodotto simile al Newton, ma questa rifiutò.

Dopo 5 anni e più di 500 milioni di dollari spesi in ricerca, Apple decise di eliminare il progetto Newton e di sciogliere la divisione che se ne occupava.

Fonte Wikipedia

La comunità Newton (appassionati, utenti, estimatori e programmatori) è ancora piuttosto vivace e, grazie alla possibilità di usare schede di rete ethernet PCMCIA, ancora molto ‘vitale’ nell’uso stesso dei Newton (in particolare i 2000 e 2100) come device di navigazione.

Di sicuro non molto amato da Jobs (al suo ritorno in Apple ne furono cancellate le tracce ancora visibili), ha costituito una base di ragionamento per molti device mobile, non tanto per l’hardware, complesso ed innovativo per l’epoca, ma per il software, estremamente curato nell’integrazione tra le varie app (il copia/incolla di oggetti tra le differenti applicazioni).
Probabilmente anche iPhone e iPad debbono molto della loro esistenza a Newton…

La mia esperienza personale mi porta a ricordarne una versione veramente particolare: eMate 300, un computer decisamente orientato alle scuole che già presentava linee e soluzioni in seguito riprese dal primo iBook (il notebook della riscossa di Apple).

Apple eMate 300

Un Newton molto completo, con tastiera, display retroilluminato (con orientamento modificabile), espansioni PCMCIA e di memoria, una generosa batteria, uno chassis (quasi) a prova di bambino e, cosa che mi colpì molto, il cosiddetto ‘Teacher Mode’.
In questa modalità, una classe di eMate 300 collegati ad un rete AppleTalk costituiva un’aula virtual già molto sofisticata.
In sostanza, in Teacher Mode, il Mac (ovviamente) dell’insegnante, prendeva il controllo degli eMate degli studenti e aveva accesso alle note (= compiti) scritte dagli stessi…
Insomma, un controllo remoto molto intransigente ma anche molto funzionale.

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